Intervista realizzata da Mario Denti nel 2016.
Ciao Anita e grazie mille da parte del sito www.nonelarai.it. Sono passati 20 anni dalla chiusura del programma, cosa è successo per sommi capi nella tua vita?
Per amore mi sono trasferita, mi sono sposata e ho avuto due figlie che ora hanno 14 e 10 anni. Pur dedicandomi alla famiglia ho fatto vari lavori: assistente di volo per Alitalia, hostess per la Tim , impiegata Vodafone per 14 anni. Ora ho aperto un franchising Goldenpoint con una mia ex collega e cara amica.
Tu eri già nel cast di Domenica In: ci racconti come ti sei avvicinata alla TV e com’è andato il tuo provino? Fu Boncompagni a chiederti di seguirlo a Canale 5?
Avevo 17 anni e nonostante il parere contrario dei miei genitori partecipai un po’ per gioco al provino per Domenica In. Dovevamo cantare “Il cielo in una stanza”, il provino andò bene e iniziai così il mio percorso. A Domenica In conobbi naturalmente Boncompagni che mi propose di partecipare alla seconda edizione di Non è la Rai.
C’è un momento del programma che ricordi con più piacere e uno che ricordi con meno piacere? E qual è l’edizione a cui sei più legata?
Il programma era molto divertente, ma i ricordi più belli sono legati all’amicizia e alla complicità che c’era con le altre ragazze, già durante le prove del programma. Il ricordo più brutto è legato alla perdita di Marina. L’edizione 92/93 è quella che mi è rimasta nel cuore.
Chi erano le tue amiche all’interno del cast? Eri spesso inquadrata con Vanessa Leonardi, la senti ancora?
Come dicevo ero legata un po’ a tutte, ma in particolar modo a Mary (che conoscevo da Domenica In), Vanessa Leonardi, Alessia Bonetti, Monia Arizzi, Alessia Vallesi e Sonia Violetti. Mary è quella che sento più spesso.
Come si svolgeva la tua giornata tipo nei tre anni in cui sei stata nel cast? Cosa succedeva e come erano organizzate le prove?
A mezzogiorno c’era il ritrovo agli Studi del Palatino, si chiacchierava e si scherzava un po’ prima di prepararci, con la spensieratezza di allora e alle 14 circa iniziava la diretta. Le prove per i giochi avvenivano nel pomeriggio dopo la diretta.
Ti sei mai proposta per cantare? Facevi serate con le altre?
L’iniziativa dei ruoli veniva direttamente dalla produzione, io non mi sono mai proposta spontaneamente non confidando nelle mie doti canore… Di serate ne abbiamo fatte tante, e sono tra i momenti che ricordo con più nostalgia.
Fu una tua scelta quella di abbandonare la trasmissione nel 1994?
Avevo preso la decisione di fare un’esperienza di studi negli USA, quindi lasciai il programma spontaneamente.
In quegli anni eri anche al centro della cronaca rosa insieme a Laura Freddi, perché legate entrambe a conduttori importanti: pensi che questa situazione ti abbia creato difficoltà a livello lavorativo e con le altre ragazze?
Inevitabilmente i pregiudizi c’erano, fortunatamente grazie al mio carattere e alla mia personalità sono riuscita a non creare dissapori nei miei confronti, e questo non ha influito negativamente sia con loro che a livello lavorativo.
Hai lavorato con molte ragazze che negli anni abbiamo visto in vari campi dello spettacolo: ci dai un aggettivo per ciascuna e ci dici che tipo di rapporto avevi con loro?
Miriana Trevisan: tranquilla.
Romina Mondello: dolce.
Ambra Angiolini: educata e molto intelligente.
Laura Freddi: bella, un po’ sulle sue.
Alessia Barela e Lucia Ocone: simpaticissime.
Alessia Merz: solare.
Cristina Quaranta: una forza meravigliosa della natura.
Vanessa Leonardi: ironica e geniale, la porto nel cuore.
Rifaresti il programma?
Assolutamente siiiii!!
Che ricordo hai di Irene Ghergo e Gianni Boncompagni?
Irene Ghergo da gran professionista era molto esigente, a volte per noi che avevamo 20 anni, un po’ incomprensibile. Boncompagni un regista riservato e geniale.
Hai mai avuto nostalgia per il mondo dello spettacolo?
Anche se era indubbiamente un mondo molto affascinante, ho nostalgia più che altro per quegli anni spensierati.
Se avessi una figlia, le faresti intraprendere un’esperienza simile alla tua?
Alle mie figlie lascio libertà di scelta cercando di dare con la mia esperienza la guida per mantenere i piedi per terra.
Ti capita di essere riconosciuta? Cosa vorresti dire a chi ti ricorda ancora con affetto e ti ammira?
Sicuramente con il clamore che Non è la Rai ha suscitato, rimanendo un bel ricordo soprattutto tra i miei coetanei, a volte capita ancora di essere riconosciuta. Come ad ogni donna i complimenti e l’ammirazione fanno sempre piacere. E a loro vorrei dire simpaticamente: “Ma come è bello qui ma come grande qui ci piace troppo ma… Non è la Rai!!”